RiParto da ME - Metodo ed Equilibrio

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Il giorno della pigrizia (o della bruttezza): perché concederselo ti fa stare meglio

14-08-2025 00:00

RiParto da ME

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un gatto dorme beatamente sul divano

Il 10 agosto è la giornata ideale per la pigrizia! Rilassati, stacca e riparti da te (anche se non è il 10 agosto).

Hai bisogno di un giorno della pigrizia? Sì, e non sei il solo

 

Nella frenesia della vita quotidiana, tra scadenze, performance, impegni e obiettivi, abbiamo dimenticato quanto sia essenziale fermarsi. Non per crollare esausti sul divano a fine giornata, ma per concedersi consapevolmente una giornata interamente dedicata al relax, alla lentezza e, perché no, anche alla trascuratezza apparente. È questo il cuore del cosiddetto giorno della pigrizia, una pratica semplice quanto rivoluzionaria che può davvero migliorare il nostro benessere.

 

E se ti stai chiedendo se c’è davvero un’occasione ufficiale per farlo… sì: il 10 agosto è la Giornata Internazionale della Pigrizia (International Lazy Day). Cade in pieno agosto, quando tutto rallenta e ci si concede finalmente il lusso di fare nulla. Ma quel giorno è solo un pretesto: ogni tanto dovremmo crearcelo da soli, quel lazy day. 

 

Perché abbiamo bisogno di una giornata di pigrizia

 

La stanchezza mentale si accumula senza far rumore. Ci svegliamo già in corsa, attraversiamo le ore con il pilota automatico e ci imponiamo di essere sempre all’altezza. Ma nessun organismo regge a lungo senza pause vere.

 

Un giorno interamente dedicato all’ozio, alla lentezza e al disimpegno, può essere molto più che una pausa: può diventare un atto di self-care reale, profondo, onesto. Non ha nulla a che fare con l’essere pigri nel senso stereotipato del termine. Qui si parla di conoscere sé stessi abbastanza da capire quando è il momento di staccare.

 

L’ozio non è il nemico della produttività. È ciò che ne permette la rinascita.

 

Il 10 agosto è solo un simbolo (ma serve)

 

La giornata internazionale della pigrizia, celebrata il 10 agosto, è nata in Colombia, nella cittadina di Itagüí, proprio come risposta ironica ma potentissima alla pressione sociale e culturale della performance continua. Un giorno in cui non si celebra l’efficienza, ma la libertà di rallentare.

 

In Italia cade in prossimità della settimana di Ferragosto, il che la rende perfetta per farci riflettere: abbiamo davvero bisogno di legittimazioni esterne per smettere di correre? Oppure possiamo imparare a farlo anche da soli, quando serve, senza colpe e senza scuse?

 

Come riconoscere il tuo lazy day (e rispettarlo)

 

Non sempre arriva annunciato. A volte è un risveglio più lento. Altre, una giornata in cui anche pettinarsi sembra un’impresa. Oppure un lunedì in cui tutto pesa e l’idea di uscire dall’ufficio ti lascia solo il desiderio di divano, pigiama e la tua serie TV preferita.

 

Questi segnali non vanno ignorati né corretti. Vanno ascoltati con rispetto. E trasformati, quando possibile, in giornate di ozio consapevole:

  • Dormire un’ora in più
  • Saltare il trucco o la rasatura
  • Prendersi una pausa dalla frenesia
  • Guardare una serie TV senza sensi di colpa
  • Restare in pigiama tutta la giornata
  • Fare un bagno lungo o anche solo una doccia lenta
  • Staccare il telefono

 

Il segreto? Non forzare niente. Non trasformare nemmeno il relax in una prestazione. Goditi il momento e basta.

 

Pigrizia e bellezza: quando la trascuratezza è cura

 

In un mondo che ci impone di essere sempre presentabili, sorridenti, produttivi e impeccabili, una giornata di bruttezza apparente è un atto di libertà. Può voler dire uscire senza trucco, lasciar perdere la piega, accettare che oggi va così.

 

Questo non è disamore per sé: è accettazione. È benessere autentico, quello che non si misura in filtri Instagram o outfit impeccabili ma nella capacità di non dover dimostrare niente a nessuno, nemmeno a sé stessi.

 

Non sei meno valido se oggi ti senti pigro. Sei umano.

 

Il giorno della pigrizia non è un fallimento, è una festa

 

Abbiamo imparato a considerare la lentezza come un errore, l’ozio come un vizio. Eppure, non è forse vero che proprio l’ozio è il padre dei vizi, ma anche della creatività, della riflessione, del recupero?

 

Prendersi del tempo per rilassarsi non è un lusso. È una necessità. Non solo per il corpo, ma per il cervello, per l’anima, per la capacità di affrontare tutto il resto. Una giornata pigra è come un reset. 

 

Una pausa strategica per rimettere in moto ciò che conta davvero.

 

Serve una giornata pigra ogni tanto?

 

Sì. Serve. Anche se sei ambizioso, produttivo, motivato. Anche se ami il tuo lavoro. Anche se hai tanti obiettivi. Soprattutto per questo. 

 

Godersi una giornata senza impegni, senza corse, senza trucco né filtri. Dormire. Annoiarsi. Sentirsi solo quello che si è, non quello che si deve essere.

 

Il giorno della pigrizia, che sia il 10 agosto o qualsiasi altra data, è una dichiarazione d’amore verso sé stessi. Una pausa che non chiede permesso. Una parentesi che cura.

 

Conceditela. Senza sentirti in colpa.

Email: info@riparto-da-me.it

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